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Back to School

Gaia Caradossi • set 09, 2022

Back to School

Si torna sui banchi di scuola e gli occhi sono in prima linea tra gli organi del nostro corpo protagonisti per lo sforzo quotidiano richiesto.

L’Abc della prevenzione dei disturbi della vista richiede la conoscenza di alcune regole di comportamento anche perché l’applicazione visiva continuata per lunghi periodi tipica di questi ultimi tempi, influisce negativamente sul bambino sia normo-vedente, sia affetto da difetti visivi.

Troppe ore al computer o allo smartphone fanno male alla vista? Qual è la ‘dose giusta’ quotidiana di ore di applicazione visiva? Quante pause servono agli occhi di un bambino che studia? Sono alcuni di dubbi che i genitori alle prese con l’inizio del nuovo anno scolastico possono avere.

 

Occhi sotto stress

Se prima si rimproverano i figli per l’eccessivo uso di dispositivi elettronici nel tempo libero, con la diffusione della Didattica a Distanza abbiamo dovuto cedere al bisogno di utilizzarli con più frequenza anche a fini scolastici. Ma questo  maggior utilizzo della visione per vicino rispetto al passato ha determinato un aumento considerevole sia dell’incidenza dei difetti refrattivi, sia dei disturbi di messa a fuoco. L’uso indiscriminato di telefonini, tablet e computer anche nel tempo libero sta facendo emergere una serie di problematiche che fino a poco tempo fa erano clinicamente irrilevanti. Attualmente la miopia è una vera e propria emergenza sanitaria con analisi statistiche che riferiscono una prevalenza di questo difetto rifrattivo nell’età adolescenziale pari a circa il 70-80% nella razza asiatica e a circa il 40% nella razza caucasica.

 

I sintomi di uno stress dell’accomodazione

L’utilizzo per troppe ore di seguito dei computer o di altri dispositivi elettronici che si utilizzano ad una distanza di 20/40 centimetri, comporta una sollecitazione continua dell’accomodazione e un mancato rilasciamento dei muscoli di messa a fuoco con un possibile blocco dell’accomodazione stessa. Come capire che c’è questa criticità? Il genitore deve cercare di osservare se c’è anche una riduzione della velocità con cui le pupille reagiscono a uno stimolo luminoso. Altri segnali sono l’atteggiamento in lettura del bambino che tende a tenere il libro molto ravvicinato, e riferisce di non vedere bene la lavagna e di avere forti mal di testa mentre legge.


La pseudomiopia

La conseguenza di ciò è l’insorgenza di una miopizzazione fittizia o pseudomiopia causata da quello che viene definito ‘spasmo accomodativo’, cioè in pratica un’attività prolungata da vicino, come la lettura di un libro o un videogioco sullo smartphone, può portare ad uno spasmo del muscolo ciliare (che ha il compito di regolare l’accomodazione), ed indurre un aumento fittizio delle diottrie. E’ come se l’occhio non fosse più capace di focalizzare oggetti a distanze differenti, ma rimanesse in condizioni di totale accomodazione. Solo l’analisi corretta della rifrazione eseguita dal medico oculista, con l’utilizzo di colliri specifici consente di evitare la prescrizione di un difetto rifrattivo inesistente, con tutte le conseguenze che una tale prescrizione comporterebbe.

 

Meno ore su computer e smartphone, più tempo all’aperto

Quando la miopia è, però, effettivamente presente, è bene capire quali sono i comportamenti che possono prevenirne il peggioramento. Recenti studi epidemiologici hanno dimostrato che non solo l’impegno visivo per vicino aumenta la progressione miopica, ma di contro che l’attività all’aria aperta riduce il rischio di miopia con una percentuale di vantaggio pari al 2% per ogni ora passata all’aperto a settimana.


L’insonnia digitale

L’esposizione alla luce blu inoltre provoca un’alterazione del ritmo sonno-veglia per influenza sulla secrezione della melatonina (l’ormone del sonno che aumenta fisiologicamente nelle ore serali), in quanto ne riduce la produzione. La conseguenza è un’alterazione del rendimento scolastico il giorno successivo. E' importante evitare che bambini e adolescenti utilizzino i dispositivi elettronici almeno due ore prima di coricarsi.

 

Le regole salva-vista

Ma in concreto, qual è la ‘dose’ giusta di ore consentite per i ragazzi sui dispositivi elettronici? Ai genitori spetta il compito di far rispettare ai figli alcune semplici regole: fare delle pause di almeno 5 minuti per ogni ora di utilizzo dei videoterminali o di 15 minuti ogni 2 ore di utilizzo; durante le pause evitare un impegno visivo per vicino ma dedicarsi ad attività che non impegnino l’accomodazione e passare più tempo all’aria aperta per sfruttare gli effetti benefici dei raggi UV sul controllo della progressione miopica. I genitori dovrebbero prendere l’abitudine di riprendere il bambino che utilizza posture scorrette per facilitare il buon equilibrio dell’accomodazione e della convergenza visiva.

 

Fonte: La Repubblica - intervista prof. Piantanida, oculista


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